venerdì 27 agosto 2010

Manifesto per la Rete Culturale Acqua Bene Comune

La Rete Culturale Acqua Bene Comune della città di Roma è il risultato di un incontro tra due sensibilità, tra due percorsi.
Il primo nasce, dal basso, da un bisogno di cultura, e di iniziative culturali, ed è cresciuto negli ultimi anni in luoghi e situazioni periferiche, con modalità partecipative conviviali, libere ed aperte.
Il secondo ha simili modalità, sempre dal basso, in una prospettiva organizzativa più prettamente politica, ed è la risposta al tentativo in atto di privatizzare il bene comune per eccellenza: l’acqua. Questa risposta si è concretizzata con la formalizzazione di tre quesiti referendari, e la raccolta di firme conseguente si è sviluppata, attraverso comitati e coordinamenti locali, appunto dal basso, fino a coinvolgere tutte le varie formazioni partitiche della sinistra.
Risultato: oltre 1.400.000 firme.

La sfida ora è quella di tenere vive attenzione e memoria collettiva in tutte le prossime fasi, fino al voto che dovrà superare il famoso quorum del 50% + 1 voto degli aventi diritto.

La Rete Culturale Acqua Bene Comune si propone, partendo dalle precedenti esperienze:
• di essere collegamento e collante tra associazioni, singoli poeti, scrittori, scultori, cuochi, enologi, sportivi, innamorati, viaggiatori, fotografi, pittori, giornalisti, e quanto d’altro;
• di costruire eventi anche in preparazione ed a sostegno della campagna civile in corso per la difesa dell’acqua come bene comune;
• di essere supporto reciproco, mettendo in condivisione i progetti di tale genere, e mettendo in atto tutte le modalità di informazione e diffusione a disposizione (Blog, Forum, Facebook e Social Network vari, Mailing list, Passa Parola, Accessi alla Stampa, a Siti idonei, …….).

In questo contesto di rete i singoli soggetti che aderiscono:
• saranno sempre informati su tutte le iniziative culturali in programma;
• potranno contribuire a vari livelli all’organizzazione degli eventi (proponendo idee attuative, propri contributi, mettendo a disposizione le proprie specificità …);
• potranno contribuire alla diffusione degli eventi (con il passa parola e tutte le modalità di informazione e diffusione già citate);
• potranno dare la massima diffusione alla campagna di adesione a questa rete culturale, prevalentemente nell’area di maggiore operatività (Roma), ma le finalità più ampie (l’esito referendario) rendono auspicabile un maggiore allargamento possibile.

La Rete Culturale Acqua Bene Comune si propone così come un luogo di significati e di interazioni culturali e politiche, nel senso più ampio di questi termini.
Partecipare è la parola guida, vecchia e nuova. Partecipare con testi, narrazioni, note, foto, cibo in cottura, satira, proposte, informazione, diffusione, passa parola, denunce, passioni, pacatezza, rabbia. Partecipare con la presenza.

La Rete Culturale Acqua Bene Comune si propone un fine essenziale, che è quello della vittoria nei referendum, ma anche un fine culturale di contrasto al pensiero unico dominante, costruendo modalità di dialogo e scambio, divenendo un vero e proprio laboratorio di partecipazione e presenza sul territorio, di cultura e convivialità, di socializzazione e convivenza tra le diversità, in cui associazioni, singoli poeti, scrittori, scultori, cuochi, enologi, sportivi, innamorati, viaggiatori, fotografi, pittori, giornalisti, e quanto d’altro, possano attraverso questo operare collettivo ridare senso e contenuti a due termini che è fondamentale coniugare assieme: cultura e politica.
Ci proponiamo di dare maggiore diffusione possibile a questo documento ed a quanto nascerà da questo operare collettivo.

Con sempre rinnovate energie e passioni.
Non perdiamoci di vista.
Giuseppe Spinillo

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